“La «favela» ai piedi della nuovissima torre della Fondazione Prada è stata sgomberata. Era nascosta a qualche centinaio di metri, all’interno dei vecchi capannoni all’angolo tra via Lorenzini e via Ripamonti. Al riparo dagli sguardi della nuova Milano smart e trendy in pieno sviluppo c’è un’infinita serie di baracche, tirate su alla bell’e meglio con cartoni e materiale di recupero, tra sudiciume vario e panni stesi. Ex scalo Romana, quadrante sud della città. Area di proprietà di Rfi abbandonata da decenni al degrado, in attesa di una riqualificazione a lungo attesa e di cui ora finalmente si vedono i primi segnali, diventata con il tempo «casa» di senzatetto e disperati, in gran parte migranti vecchi e nuovi. Gli agenti hanno controllato 35 persone, in gran parte straniere e per lo più regolari: 12 sono state accompagnate in questura per l’identificazione. «La promessa che faccio ai milanesi è che andremo avanti», assicura il sindaco Beppe Sala. «Senza gesti eclatanti continueremo a sgomberare le situazioni che creano problemi».
Cosa cambia rispetto al passato? Questa volta, terminato l’intervento, si aprirà subito il capitolo di una prima parziale riqualificazione. «La programmazioni di questi interventi — spiega la vicesindaco con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo — è fondamentale, in modo che lo sgombero sia concomitante con la messa in sicurezza dell’area per evitare che sia occupata nuovamente». Spetterà alle Ferrovie farlo. E il modo migliore è rivitalizzare gli spazi. Questa è almeno la filosofia del progetto che vede Fs sistemi urbani e Palazzo Marino assieme. «Si riporta ordine nello scalo perché torni a essere un luogo civile», conferma l’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran. «Dopo lo sgombero lo scalo non sarà abbandonato perché Fs ha assegnato l’area ad una società che non solo presidierà gli spazi contro nuove occupazioni ma farà attività che faranno vivere il luogo sette giorni su sette». In attesa che partano i lavori che ridisegneranno questo spicchio di 20mila metri quadrati di città — e che nel frattempo venga definito e assegnato il bando per il suo uso temporaneo (tre anni) — qui ha da poco aperto la sua nuova stagione estiva il festival di musica elettronica «Social Music City». Ma l’obiettivo è fare vivere gli spazi non solo la notte.
Così, al cartellone ridotto di concerti si affiancheranno attività alla luce del sole, che punteranno in particolare sullo sport. Come il camp «Reebok Training Experience», che animerà il fine settimana con lezioni dedicate al fitness e al running, lasciando in dote al quartiere le strutture che permetteranno agli sportivi di continuare a frequentare l’area anche dopo la chiusura dell’iniziativa. E si lavora per trasferire, una volta a settimana, anche un mercato agricolo.Il centrodestra esulta, pur non risparmiando attacchi a Palazzo Marino. «Speriamo che siano i primi passi di un percorso per il ripristino della legalità», commenta l’assessore regionale alla Sicurezza, Riccardo De Corato. Il sottosegretario lombardo, Fabio Altitonante mette in guardia: «La polizia era già intervenuta, più volte, ma senza una politica sulla sicurezza i risultati rischiano di essere solo temporanei». E l’azzurro Gianluca Comazzi accusa: «È a causa delle scellerate politiche del Pd in tema d’immigrazione, replicate anche a Milano, che nei nostri quartieri sono sempre più frequenti i bivacchi degli immigrati e il degrado».
Social Music City
info@socialmusiccity.it
#smc2024